INTERVISTA A RAFFAELE PRIMO, DIRETTORE COMMERCIALE WEBGENESYS
UNA DIGITAL COMPANY CALABRESE VARCA I CONFINI
«Nasciamo in Calabria nel 2009 dalla sintesi di alcune professionalità che hanno deciso di dare vita a un’impresa capace di offrire servizi innovativi agli enti e alle aziende. E anche se un importante pacchetto clienti rimane nella regione, ormai da alcuni anni abbiamo varcato i confini regionali». Raffaele Primo, direttore commerciale della Webgenesys raccolta l’esperienza di una società che opera nel digitale calabrese capace in pochi anni di generare occupazione e valore aggiunto.
Una scommessa, dunque, che i numeri dimostrano essere diventata una solida realtà. A circa 9 anni dalla fondazione il System integrator – società che gestisce e integra diversi servizi (dalle telecomunicazioni, allo sviluppo di software, alla sicurezza informatica passando anche per il marketing e la comunicazione aziendale) – è stato in grado di aggregare 7 società all’interno del gruppo e di offrire occupazione a 100 dipendenti. «Occupazione sana», tiene a precisare Primo. «Con noi lavorano professionisti con un alto skill e a cui dedichiamo la massima attenzione a partire da una corretta e qualificata corresponsione per le prestazioni offerte». La ricetta del successo passa anche da qui. «Noi puntiamo su un know how elevato – dice – per questo abbiamo necessità di dotarci di personale altamente preparato. Le nostre selezioni sono scandite per questo dalla meritocrazia». Attualmente la società ha – oltre alle tre sedi calabresi di Catanzaro, Lamezia Terme e Palmi – basi operative anche a Catania, Bari, Napoli, Bassano Grappa, senza dimenticare la sede legale di Roma. «Siamo cresciuti – racconta – grazie all’affiancamento di importanti player nazionali che ci hanno supportato per rispondere al meglio alle esigenze della clientela. Anche se l’elemento forte resta sempre la professionalità del nostro personale interno». Una caratteristica «determinante» che diviene al contempo punto di debolezza se rapportata alle offerte del territorio. «Una delle principali difficoltà che incontriamo al Sud – sottolinea – è quella di selezionare personale locale proprio per l’incapacità di trovare quelle competenze con alto valore aggiunto». Da qui l’invito alle istituzioni calabresi a «creare una filiera della formazione virtuosa e capace di offrire alte professionalità alle aziende che operano nel settore». «È necessario – conclude – chiudere la stagione delle politiche che diano risorse a pioggia, puntando invece su azioni mirate utili a generare occupazione e a rafforzare il sistema Calabria».
Estratto dall’articolo di Roberto De Santo, disponibile nella versione completa a questo link